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Full text of "I due Figaro, ossia, Il soggetto di una commedia : melodramma da rappresentarsi nel Teatro Carignano l'autunno del 1839"

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DA  rappresentarsi 


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TORINO  ?  PER  I  FRATEIII  FAVAIE 

TIPOGRAFI  DELL*  IMPRESA  DEI  REGII  TEATRI 


Con  permissione. 


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MUSIC  LIBRARY 


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HIHJ-CHAPEL  HILL 


Il  soggetto  di  questo  Melodramma  fu 
tolto  nel  1820  da  una  commedia  del  si¬ 
gnor  Martelly  :  essa  è  troppo  nota  nel 
i83g  perche  ci  dilunghiamo  a  darne  un 
programma . 


Digitized  by  thè  Internet  Archive 
in  2019  with  funding  from 

University  of  North  Carolina  at  Chapel  Hill 

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https://archive.org/details/iduefigaroossiaiOOroma 


PERSONAGGI 

Il  Conte  d  ALMAVIVA. 

La  CONTESSA. 

JNEZ,  sua  figlia. 

CHERUBINO,  sotto  il 
nome  di  Figaro. 

FIGARO. 

SUSANNA. 

TORRIBIO,  sotto  il  nome 
di  Don  Alvaro. 

t 

PLAGIO  ,  giovane  scrit¬ 
tore  di  commedie. 

Un  NOTARO. 


ATTORI 

Scalese  Raffaele. 

Villa  Angela. 
Brambilla  Teresa, 

Verger  Gio.  Battista. 
Maggiorotti  Luigi. 
Gabussi  Rita.' 

Rossi  Gaetano. 

Quattrini  Giovanni. 
Bruni  Antonio, 


CORI  E  COMPARSE. 

Vassalli  del  Conte  (T  ambo  i  sessi  —  Servitori. 

La  scena  è  nei  castello  elei  Conte  cV Almaviva , 
poche  miglia  distante  da  Siviglia. 


La  copia  della  musica  si  fa  e  si  distribuisce  da 
Carlo  Minocchio  ,  Suggeritore  e  copista  de’  Teatri  , 
contrada  della  Madonna  degli  Angeli ,  porta  N.°  19. 


Musica  nuova  del  Maestro  A.  Giovanni  Speranza* 
Poesia  di  Felice  Romani* 


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Primo  T  iolino  e  Direttore:  cV Orchestra 
Ghebart  Giuseppe , 

Accademico  d’onore  e  Direttore 
dell’  orchestra  dell’ Accademia  Filarmonica. 

Primo  violino  Direttore  pei  halli 
Gabelli  Giuseppe. 

Maestro  al  Cembalo 
Coi  'ini  Giovanni. 


Capo  dei  secondi  violini 
Prima  viola 
Primo  violoncello 
Primo  contrabbasso 
Primo  oboe 

Primi  flauti 

Primi  clarinetti 

Primo  fagotto 
Primo  corno  da  caccia 
Prima  tromba 
Primo  trombone 
Arpe 

Cembalista 


Cervini  Giuseppe 
Unia  Giuseppe 
Casella  Pietro 
Anglois  Giacinto 
Vinatieri  Carlo 

j  Pane  Efiìsio 
(  Pane  Serafino 

j  Merlati  Francesco 
j  Majon  Giuseppe 

Zecchi  Leopoldo 
Deboli  Gioanni 
Ra d'anelli  Quinto 
Arnaudi  Giovanni 
(  Moncone  padre  e  fìcjl 
Porta  Epaminonda. 


Suggeritore 
Minocchio  Angelo. 


Maestro  e  Direttore  dei  Cori 
Buzzi  Giulio. 


Inveii  tori  e  Pinovi  delle  scene 
Badiali  Giuseppe 
Bertoja  Giuseppe 

Macchinisti 

j 

Bertola  Eusebio  ,  e  Majat  Giuseppe. 

Inventore  e  disegnatore  degli  abiti 

N.  N. 

Eseguiti  dai  signori 

c  (  da  uomo  Becchis  Domenico. 

\  da  donna  Fra  viga  Vittoria. 

Berettonara 
Tinetti  Felicita. 

Piumassaro 
Pavesio  Giuseppe. 

Attrezzista 

N.  N. 

Magazziniere 
Fra  viga  Vincenzo. 

Capo  Ricamatore  N.  N. 

Parrucchiere 
Ferrerò  Bernardo. 

Capo  Illuminatore  N.  N. 

Regolatore  delle  Comparse  e  del  servigio 
del  Palco  scenico 

Bovio  Carlo. 


9 


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SCENA  PRIMA. 

Parco  del  castello  del  Conte  d’  Almaviva. 

Alcuni  paesani  finiscono  ili  adornare  il  luogo  : 
intanto  esce  un  Coro  di  Vassalli  del  Conte  ac¬ 
compagnato  da  un  drappello  di  Villanelle ,  lutti 
vestiti  da  festa  ,  cantando  e  saltando . 

(Compagni,  al  suon  de’ pifferi  , 

Battendo  il  tamburino, 

Cantiamo  il  bel  mattino 
Di  cosi  lieto  dì. 

Ritorna  alfin  l’  amabile 
Padrona  con  la  figlia: 

Questa  gentil  famiglia 
Amor  di  nuovo  unì. 

Con  ghirlande  e  con  mazzetti 
Presentarsi  a  lor  potremo  , 

Qualche  cosa  buscheremo 
Ed  allegri  si  starà. 

SCENA  II. 

Don  Alvaro,  Plagio,  e  detti. 

D.  A.  (  Ecco  il  giorno  in  cui  di  Figaro 
S’  ha  da  compiere  1’  intento... 


10 

Sorte  amica  all’  ardimento 
La  mia  speme  non  tradir.) 

Pla.  (  Questo  è  il  loco  :  è  qui  che  Figaro 
A  me  diede  appuntamento  : 

Del  mio  dramma  Y  argomento 
Meco  ei  deve  stabilir. 

D.  A.  (S7  ei  riesce  a  farmi  sposo , 

Se  lo  scaltro  mi  arricchisce...) 
Pla.  (Se  un  intreccio  grazioso 

Il  grand7  uom  mi  suggerisce  ...) 

D.  A.  (Di  lasciargli  io  mi  contento 
**  2  Della  dote  la  metà.) 

Pla.  (Le  censure  io  non  pavento 

Dell7  altrui  malignità.) 

Coro  ,  D.  Alvaro  e  Plagio* 

Ma  già  schiudesi  il  castello 
Ecco  Figaro  al  cancello. 

Coro  Viva  ,  viva  eternamente 

Del  padrone  il  confidente. 

L  uom  più  destro  e  più  giocondo 
Che  si  trova  in  tutto  il  mondo, 
Quei  che  regola  ogni  cosa. 

Tutto  vede ,  e  tutto  sa. 

SCENA  III. 


lugaro  esce  dal  Castello.  Tutti  gli  vanno  incontro  $ 
egli  osserva  la  disposizione  del  luogo , 
indi  va  dall1  uno ,  all 7  altro. 


Fig. 


D.  A. 

Pla. 


Bravi  amici ,  va  benone  (ai  paesani ) 

Del  lavoro  son  contento. 

(Tutto  è  fatto  ...  ardir  briccone.)  (a  D.A.) 
(Ho  trovato  l7  argomento.)  (a  Pi .) 

(Già  la  dote  abbiamo  in  tasca,  (a  D.  A .) 
(Bell7  intrigo  io  vuo7  che  nasca.)  ( a  Pi.) 
Di  un  cervello  immaginoso 
Il  gran  parto  si  vedrà. 

In  te  spero.  (piano ) 

In  te  riposo. 


il 


Coro  II  tuo  spirto  egual  non  ha. 

Fig.  0  fantasia  di  Figaro, 

Estro  primier  ,  ti  desta. 

La  più  sublime  e  F  ultima 
Delle  mie  glorie  è  questa. 

Tale  alla  mia  carriera 
Illustre  fin  darò. 

Al  Conte  dar  per  genero 
Un  uom  che  mi  somiglia. 

Con  quel  briccon  dividere 
La  dote  della  figlia , 

Gabbare  e  far  tacere 
Tre  femmine  ciarliere  , 

E  mettere  in  commedia 
L  intrigo  che  farò. 

Oh!  non  ci  vuol  che  Figaro: 

Me  stesso  io  vincerò. 

Viva  amici ,  passeremo  (al  Coro) 

Questo  giorno  in  gioia  e  in  festa. 

(Il  danaro  spartiremo 5)  a  D.  Alo) 

(La  commedia  ho  tutta  in  testa;)  ( a  PI.) 
Coro  Fig.  Il  tornar  delle  padrone  ( a  tutti). 

Gran  tripudio  apporterà. 

D.  À.  (La  fiducia  del  briccone 

Mi  conforta  e  ardir  mi  dà.) 

Pla.  (Se  le  fila  a  me  dispone 

Grande  intreccio  che  sarà.) 

Fig.  Il  Conte  mio  signore  fa  D.  Alo.) 

Vi  saluta  ,  eccellenza ,  e  fa  sapere 
Che  avvertir  vi  farà  quando  potrete 
Alla  Contessa  presentarvi  seco. 

(Vanne  ,  e  non  far  che  meco  (piano) 

T’  abbia  a  veder  s1  ei  viene  :  al  mio  disegno 
Giova  che  avverso  a  queste  nozze  io  sia ... } 

D.  A.  (Come  ?...  Perchè  ?...) 

Fig.  (Sciocco,  il  saprai...va  via.) 

(ZL  Alo*  parte ) 


n 

SCENA  IV. 

Figaro  e  Plagio. 

Fig.  Or  caro  mio  scolare 

Veniamo  alla  commedia...  Ho  volli  in  mente 

I  personaggi ,  e  la  mia  tela  ordita  j 
Facilmente  da  te  saia  compita. 

Pla.  Senza  batter  palpebra 

Immobile  io  vi  ascolto  ...  e  son  disposto 
Di  regolarmi  in  tutto  a  vostro  modo. 

Fig.  Inviluppato  nodo, 

Capricciosa  condotta  , 

Sviluppo  repentino  e  stil  bizzarro 
Sparso  di  qualche  lepido  epigramma  , 

Altro  io  non  chiedo,  altro  non  vuole  il  dramma. 
Pla.  Scusate  ,  o  raro  ingegno  , 

L’ardir  d’  un  principiante:  io  mi  credea 
(die  saggio  piano ,  e  ben  condotto  intrigo  5 
Sviluppo  naturale  , 

E  linguaggio  al  soggetto  conveniente 
Fossero  i  mezzi ... 

Fig.  {interrompendolo)  Di  addormir  la  gente. 

Timido  ingegno  ,  scuoti 

II  giogo  dei  pedanti  ,  osa  levarti 
A  subitaneo  volo ,  entra  animoso 
Nel  sentier  eh’  io  ti  mostro. 

Pla,  Sì  ;  dirigete  voi  penna  ed  inchiostro. 

Fig.  Attento:  un  gran  signor  di  buona  pasta 
V  uol  dar  marito  all’ unica  sua  figlia  ; 

Lo  guida  e  lo  consiglia 

Un  servo  astuto  che  si  ha  fitto  in  capo 

Di  farla  sposa  ad  un  birbon  suo  pari , 

Per  dividersi  in  pace  i  suoi  denari. 

Quindi  raggiri  e  trame  , 

Astuzie  quindi  e  frodi  ...  infin  che  resta 
Colto  alla  rete  il  padre  , 

Sposa  la  figlia  sua  ,  lieti  a  vicenda 
I  due  furfanti  •  e  qui  cala  la  tenda. 

Pla.  Ma  non  $’  oppone  alcuno?...  alcun  non  nasce 


lo 


Accidente  improvviso  , 

Che  metta  gl1  intricanti  in  qualche  imbroglio? 
Fig.  Chi  sa?  per  or  dirti  di  più  non  voglio. 

Va,  studia,  e  a  me  ritorna 
A  mostrarmi  il  tuo  scritto ...  ove  tu  segua 
Il  mio  consiglio  ,  la  tua  fama  è  certa. 

Pla.  Addio  ,  sommo  intelletto.  [parte) 

Fig.  [si  ritira)  11  Conte  !  alh  erta. 

SCENA  V. 

Esce  il  Conte  dal  castello  :  egli  ha  in  mano  delle 
lettere  che  legge  attentamente.  Figaro  di  tanto 
in  tanto  si  fa  vedere  in  disparte  ,  ed  ascolta . 

Il  C.  Son  contento  ...  io  n’  ho  per  lettera 
Eccellenti  informazioni ... 

Feudi ...  ville  ...  case  ...  etcetera  ... 

Dieci,  o  dodici  milioni... 

Pollar  bacco  !  un  tal  marito 
È  un  buonissimo  partito  ... 

La  famiglia  d'  Al  ma  viva 
Domandar  di  più  non  può. 

Ho  deciso ...  appena  arriva 
Il  contratto  io  stringerò. 

Ma  se  questa  frasconcella 
Fosse  d’  altri  innamorata  ... 

Se  la  madre  fosse  anch’  ella 
Colla  figlia  congiurata  ! ... 

Di  due  donne  so  ben  io 
Lo  schiamazzo  ,  il  cicalio ... 

Padre  ! ...  sposo ...  io  manco  ...  io  moro* 
Qua  sospiri ...  pianti  là. 

Eh  !  che  amor ,  saprei  dir  loro , 

Presto  viene ,  e  presto  va. 

Sì ,  F  amore  è  un  fior  che  perde 
In  un  dì  la  sua  freschezza: 

Fertil  sempre  è  la  ricchezza; 

Il  fulgor  di  due  begli  occhi, 

Non  yal  quel  di  due  baiocchi, 


14 


Se  d’  amor  la  frenesia 
Ci  abbandona  coll’  età  ... 

Credi  al  padre  ,  o  figlia  mia  ... 

Credi  al  Conte,  ei  ben  lo  sa. 

Fig.  Eccellenza  ,  fra  poco  ^  (si  avanza) 

Giungerà  la  Contessa.  -  E  dunque  scritto 
Che  irrevocabilmente 
A  Don  Alvaro  unita  Inez  volete? 

Il  C.  Certo  ,  se  piace  a  me. 

Fig  Non  lo  farete. 

Il  C.  Chi  me  lo  vieta  ? 

Fig.  La  prudenza.  E  vero 

Che  Don  Alvaro  è  giovane  ,  leggiadro. 

Di  nobili  maniere  ,  ed  abbastanza 
Di  ricchezze  fornito  -, 

Ma  per  quanto  ho  sentito 

Tutti  i  suoi  pregi  oscura  un  certo  vizio, 

Ch  io  non  vi  posso  più  tener  nascoso. 

Il  C.  Un  vizio!  E  quale?  > 

Fig.  ,  E  troppo  generoso  : 

E  prodigo  all’  eccesso  :  a  tutti  dona , 

Fa  a  tutti  carità  -,  piene  ha  le  scale 
Di  vedove  ,  di  ciechi  ,  di  orfanelli ... 

Prendete  qua  fratelli  ... 

Vestitevi  sorelle ...  e  spendi  e  spandi  , 

Alfin  la  casa  sua  non  è  il  Perù. 

Il  C.  Ah  buffone  !  Io  lo  stimo  anche  di  più. 

Stassera  lo  presento  alla  Contessa  , 

In  questa  sera  istessa 

Sottoscrivo  il  contratto.  A  visitarlo 

Vo  fin  d7  adesso,  e  per  finir  l7  affare 

Vado  la  mia  parola  ad  impegnare  {parte) 

SCENA  VI. 

Figaro  solo . 

Oli  buono  !  a  meraviglia  !  ...  è  veramente. 
Dover  uom  ,  persuaso. 

Io  lo  meno  pel  naso 


15 


Come  un  ragazzo.  Espressamente  è  nato 
Per  essere  burlato  ...  Odo  rumore 
Di  rote  e  di  cavalli  ...  è  la  Contessa  ... 

Corrasi  dietro  al  Conte  ...  ella  si  appressa. 

( parte J 

SCENA  VII. 

Escono  accompagnate  e  festeggiate  dal  Co  rat 
la  Contessa  ,  Inez  e  Susanna. 

Coro  Ben  venute  le  nostre  padrone 
Dei  vassalli  tornate  all’  amor. 

E  ricevano  in  queste  corone 
Il  più  tenero  omaggio  del  cor. 

In.  LaC.  Grazie,  grazie  buona  gente. 

Sus.  Basta,  basta  ,  amici  miei. 

La  C.  (Fausto  arrivo  veramente  !  ) 

Sus.  (Mi  fan  rabbia.) 

Inez  (Piangerei.) 

a  o. 

Esser  tratte  nel  castello 
Come  pecore  al  macello, 

E  sentirsi  complimenti 
All’  orecchio  sussurrar  ... 

E  il  maggiore  dei  tormenti 
Che  si  possa  sopportar. 

Inez  Cara  madre!  ... 

La  C.  Ti  consola. 

Inez  Ah  Susanna  !  ... 

Sus.  Fate  core. 

Inez  Ogni  speme  a  me  s1  invola. 

Sus.  Eh!  che  tutto  aggiusta  amore. 

Cherubino  è  già  informato, 

E  al  riparo  accorrerà. 

Inez  Ma  lo  sposo  è  già  arrivato. 

Sus.  S’  è  arrivato  se  ne  andrà. 

In.  La  C.  Tu  la  cosa  fai  sicura  ; 

Dimmi  un  po’,  come  si  fa? 

Su$.  Siam  tre  donne  ,  e  abbiam  paura  1 


16 


È  vergogna  in  verità. 

Carezze  e  lagrime  , 

Poi  svenimenti  , 

Per  vincer  gli  uomini 
Mezzi  eccellenti  • 

Ardir  per  ultimo  , 

Ed  un  bel  no. 

a  2  Questo  è  il  rimedio: 

Provar  si  può. 

a  5  Poi  qualche  astuzia 

Pensar  dobbiamo  , 

Alfin  siam  femmine, 

Cervello  abbiamo  : 

Chi  T  ha  da  vincere 
Alfìn  vedrò. 

SCENA  Vili. 

Figaro  e  dette,  indi  il  Conte. 

Fig.  Umilmente  m’inchino 

Alle  vostre  eccellenze.  *)  A  te  Susanna  , 

*)  gli  volgono  le  spalle. 
Cara  la  mia  metà,  dica  un  amplesso 
Quanta  è  la  gioia  che  in  vederti  io  sento. 

( per  abbracciarla) 

Sus.  Birbante!  via  di  qua. 

Fig.  Bel  complimento  ! 

0  dolci  parolette 

Dell’  amabil  mia  sposa  ,  un1  altra  volta 
Veniste  a  lusingar  gli  orecchi  miei. 

Sus.  Senti ,  scommetterei 
Che  questo  matrimonio 
Fu  da  te  suggerito. 

Fio.  Anzi  anche  adesso 

Osai  col  Conte  istesso 
Risentito  mostrarmi ... 

Ra  0.  E  dunque  fermo 

In  suo  proposto  il  Conte  ? 

Fig.  Egli  è  uno  scoglio. 


17 


Inez  Deli  !  tu  ci  assisti  ... 

Fig.  Far  di  tutto  io  voglio. 

(esce  il  Conte  ,  e  si  ferma  ad  ascoltare ) 
Inez  Pria  che  sposarmi  a  un  uomo 

CIP  io  non  ho  mai  veduto  e  che  non  amo, 
Morir  vogF  io. 

Fa  C.  Non  lascierò  eh’  ei  compia 

La  sua  sventura. 

^us.  E  un  pazzo  da  catena. 

Il  C.  Audaci!  (avanzandosi) 

Sus.  Il  Conte! 

Inez  Oh  ciel  ! 

Fig.  (La  bella  scena!) 

Il  C.  Sappiate  ,  e  ciò  vi  basti  , 

CIF  io  solo  qui  comando  ,  e  che  i  miei  cenni 
Obbediti  saranno  ad  ogni  costo. 

Figaro  va  ,  sia  tosto 
Avvertito  il  Notaro. 

Inez  Ah  padre! 

La  C.  Ah  sposo  ! 

Fig.  Eccellenza  io  non  oso...  ( istigato  da  Sus.) 

Rovinar  non  vogF  io  sì  buona  figlia  ... 

Il  C.  Tracotante  ! 

Fig.  ( a  Sus.)  (Va  bene  ?) 

Sus.  (A  meraviglia.) 


SCENA  IX. 


Un  Servo  e  detti ,  indi  Cherubino. 


Ser.  Eccellenza  ... 

Il  C.  Che  c  è  ? 

Ser.  Si  è  presentato 

Al  cancello  del  parco  un  forestiere 
Che  domanda  F  ingresso. 

Il  C.  Entri.  *)  Fra  poco 

*)  il  servo  parte 

Vi  mostrerò  che  non  si  abusa  invano 
Della  mia  sofferenza. 

Fig.  Il  forastier. 


18 

‘In.  La  C. 
Sus. 


.Che. 


rio. 
Inez 
Il  C. 


(  È  Clierubin  !  ) 

(Prudenza  !  ) 

(entra  Cher.  vestito  alla  foggia  di  Fig è 
svelto  ,  ma  rispettoso  •;  s'  inchina  al  Conte } 
Un  gentile  colonnello  , 

Che  pensier  di  me  si  piglia, 

Mi  spedisce  da  Siviglia 
r  Al  più  amabile  signor.  [porge  una 

(È  assai  svelto.)  lettera) 

(  Come  è  bello  !  ) 

Cherubin  !  [aprendo  la  lettera) 

In.  La  C.  Sus.  (Mi  balte  il  cor.) 

Ciie.  Deh!  mi  servi  un  solo  istante 

[mentre  il  Conte  legge ) 

Faccia  fresca  del  furfante  , 

Tu  seconda  il  mio  disegno, 

Tu  F  ingegno  affina  ,  amor. 

Ch’  io  ti  prenda  al  mio  servizio  [ripo¬ 
nendo  la  lettera) 
Ei  mi  prega  in  questo  foglio. 

Sarà  questo  un  benefizio. 

La  C.  In.  Sus.  (Così  fosse  !  !  ) 

Fio.  (Qft>ò  ...  noi  voglio.) 

Il  C.  Il  tuo  nome  ? 

Che.  Il  nome?  Figaro. 

Fig.  Il  mio  nome!...  (< dispettoso ) 

Che.  ( sorpreso )  Il  vostro  !  che  ?  ... 

Uomo  raro,  incomparabile, 

Il  deslin  pur  v’  offre  a  me.  [lo  ab - 
Decorato  del  nome  famoso  braccia ) 

Del  più  destro  e  fedel  servitore , 

Io  ne  vado  superbo  e  fastoso , 

Ne  riporto  fortuna  ed  onore  : 

Me  felice  se  a  Vostra  Eccellenza  (al  Conte ) 
Non  dispiace  ,  e  a  lei  caro  mi  fa. 

Il  C.  Sì  ,  rimani. 

La  C.  In.  Sus.  (Oh  contento  !  )  .  . 

Fig.  (  Pazienza!) 

Ohe.  Oh  favore  !  oh  sublime  bontà! 

Comandate  ,  gentili  signore  ... 

Ti  riposa  ,  fratello  maggiore  , 


Il  C. 


Lue. 


19 


Sempre  in  volta  svegliato  ed  attento 
Giorno  e  notte  il  cadetto  starà. 

{  Grazie ,  amore  :  ottenuto  ho  E  intento  ; 

Il  restante  V  astuzia  farà.  ) 

La  Cont.  Inez  Sus. 

{  Io  respiro.  ) 

Il  C.  (  Di  lui  son  contento.  ) 

Fio.  (  Questo  è  un  furbo  ,  sospetto  mi  dà.  ) 

Il  C.  Vien  meco  5  *)  e  tu  che  avesti  la  baldanza 

*)  a  Cherubino.  * 

Di  erigerti  in  censor  del  tuo  padrone,  (a  Fig.) 
Ringrazia  il  mio  buon  cor  se  in  questo  punto 
Non  ti  scaccio  da  me.  *)  Docili  e  pronte 


*)  alle  donne. 


Spero  che  voi  vedrò.  ( parte :  Che.  va  dietro  a . 
LuL  La  C.  In.  e  Sus.  li  seguono  taciturne) 


SCENA  X. 


Figaro  ,  indi  Plagio. 


Fig. (con  una  gran  risata)  Povero  Conte! 

Ei  non  vede  più  in  là  del  proprio  naso  ... 
Crede  far  la  sua  voglia  , 

E  non  fa  che  la  mia. 


Pla. 


Figaro  ,  è  fatto 


Quasi  tutto  il  primo  atto ... 

Aspetto  un  incidente 
Per  passare  al  secondo  ... 

Fig.  Eh  !  niente  ,  niente. 

Il  padre  è  troppo  debole  ; 

Facilmente  rimane  persuaso. 

Pla.  Non  resta  in  questo  caso 
Che  introdurre  il  Notaro. 

Fig.  Oh  !  senza  dubbio. 

Vien  lo  sviluppo  senza  intoppi  e  guai.  ( sortendo ) 
Pla.  Va  bene:  ma  il  soggetto  è  magro  assai  .{parie) 


Che.  Eccoci  in  casa  alfine ,  ed  a  portata 
Di  veder,  di  spiare  ,  e  saper  tutto. 


20 

Il  diavol  non  è  brutto 

Come  è  dipinto  ...  Figaro,  quel  furbo  , 

Quel  volpon  senza  pari  , 

Neppur  ei  mi  conobbe.  Infatti  or  sono 
Dodici  anni  eh’  io  manco  ,  e  in  dodici  armi 
Il  giovinetto  paggio  e  delicato 
In  un  uom  grande  e  grosso  eccol  cambiato. 
(Inez  entra  furtivamente ,  e  vedendolo  solo  gli 
sì  appressa ) 

Inez  Cherubino  ! 

Che.  (volgendosi)  Mia  cara  ? 

Inez  Zitto  per  carità. 

Che.  ( osservando  d1  intorno)  Non  ci  è  nessuno  , 
Dolce  amica,  un  amplesso. 

Inez  Ebben  che  speri  ? 

Qual  riparo  hai  pensato?  - 

Che.  Oh  !  mia  diletta  ! 

Fin  adesso ,  nessuno. 

Inez  E  il  tempo  affretta. 

Che.  Sei  troppo  facile  -  a  spaventarti  : 

Tu  sai  che  d’ arti  -  maestro  è  amor. 

Inez  Ah!  mentre  mediti  -  risolvon  gli  altri: 

E  furbi  e  scaltri  -  son  essi  ancor. 

Che.  Mi  fian  di  regola 

Le  circostanze. 

Inez  Ma  se  svanissero 

Le  tue  speranze?... 

Che.  Allor...  mia  cara... 

Inez  Ti  perdo  allor. 

Che.  Ebben  ?  tu  seguiti 

Nel  tuo  timore? 

Inez  Poterti  credere 

Vorrebbe  il  core; 

Ma  ...  temo ... 

Che.  Acquetati  ; 

Spera  in  amor. 

«  2. 

Or  ti  vedo,  e  tutto  obblio  ; 

Ora  immenso  è  il  mio  contento: 

In  amor  basta  un  momento 


21 


Mille  affanni  a  cancellar. 

Ali  !  stancarmi  non  poss’  io 
D’  abbracciarti  e  giubilar. 

SCENA  XII. 

Entra,  Figaro  in  punta  do  piedi  e  si  pone  in 
disparte  netta  posizione  di  uno  che  ascolta ,  e  detti . 


Che.  Sei  più  sicura  alfin  ? 

Inez  Sì  ;  ma  per  altro 

Un  nemico  più  scaltro 
Ci  resta  eia  temer.  Figaro  al  certo 
Del  padre  mio  prender  vorrà  le  parti. 

Che.  Oh!  di  quell’  imbroglion  conosco  Farti. 

Coll’  armi  sue  medesime 
Ei  resterà  battuto  :  il  pover  uomo 
Comincia  a  diventar  un  po’  balordo  : 

Vorrà  nuocere  invan. 

Fig.  Non  parli  a  un  sordo. 

{parte  rapidamente) 
Inez  Oh  !  ciel  !  ( accorgendosi  di  Fig.  che  parte ) 

Che.  Che  avvenne  ? 

Inez  Siam  perduti:  Figaro 

Era  là...  ci  ascoltò...  per  certo  è  corso 
Il  padre  ad  avvertir. 

Che.  Pur  che  il  mio  nome 

Sfuggito  non  ti  sia  , 

Ci  possiarn  rimediar  ...  Zitto  ...  vien  gente! 

Tu  mi  seconda  ,  e  non  temer  di  niente. 

SCENA  XIII. 


Cherubino  prende  l  aria  d 1  un  uomo  irritato  : 

Inez  ai  chi  ascolta  mortificato. 

Intanto  escono  pian  piano  il  Conte  e  Figaro. 


Che.  No  signora:  chiaro  e  tondo  {forte) 
Vel  ripeto  ad  alta  fronte. 

Non  potrei  per  tutto  il  mondo 


22 


Inez 


I  -HE. 

IlC. 

Fig. 

II  C. 


Fig. 


Vai.  In. 

\ 

II.  C. 
Che.  In. 
Cile. 


Incannar ,  tradire  il  Conte. 

Egli  è  padre  ,  vi  ama  molto  y 
E  sa  bene  quel  che  fa. 

Si:  ma  intanto  mi  marita  (Jd.) 

Ad  un  uom  che  amar  non  posso  : 

Dal  mio  piangere  s’ irrita  , 

Dal  mio  duol  non  è  commosso... 

Se  tu  rileghi  d’  aiutarmi... 

Ah  !  ...  ubbidir  mi  converrà. 

Onesto  è  F  unico  partito, 
lo  per  me  non  me  ne  impiccio. 
Impostore!  lo  hai  sentito?  (a  Fig.) 

Eccellenza!...  oh  !  c’è  un  pasticcio,  {al  Ci) 
a  4. 

Va:  dar  retta  io  più  non  voglio  ( libe - 
Alle  tue  bestialità.  randosi  da  Fig.) 
Ma  sentite...*)  (Oh!  il  bell’  imbroglio!... 

*)  trattenendo  il  Conte. 

Me  1’  ha  fatta  come  va.) 

(Se  schiviam  siffatto  scoglio 
Siamo  bravi  in  verità.) 

Bravo  Figaro  !  ( avanzandosi  a  Che . 

(fingendo  spavento)  Ah!...  )< 

Eccellenza  ! 

Di  che  mai  ? 


II.  C.  ( battendogli  sulle  spalle)  So  tutto  ...  Bene  ... 
La  tua  fè ,  la  tua  prudenza 
Premierò  come  conviene. 


Che. 

Fig. 

Il  C. 
Fig. 
11.  C. 
Che. 


Tu  da  un  servo  impara,  o  stolta,  (a  Inez)> 
1  miei  cenni  a  rispettar. 

Tu,  bugiardo,  un’altra  volta  (a  Fig.) 

Non  venirlo  a  calunniar. 

Calunniarmi  ! 

Ma  signore  !  ... 

Ascoltate  una  parola. 

Non  ascolto  un  impostore. 

Una  cosa  sola  sola. 

Taci ,  indegno. 

(a  Fig.)  Eh  !  via  fratello  ,~ 

Ubbidisci ...  fa  cervello. 


Fig. 


25 

Eccellenza...  [al  Conte)  io  son  l’offesa 
E  vi  piego  a  perdonar. 
a  4. 

Il  C.  (Oh  che  perla  ,  che  gioiello 
Cherubin  mi  hai  procurato  ! 
lo  ne  sono  edificato, 

Non  lo  lascio  più  scappar.) 

Inez*  (L’  artifizio  è  stato  hello  : 

Se  la  beve  ,  se  la  crede  : 

Ah!  se  va  di  questo  piede 
E  sciocchezza  il  disperar.) 

Che.  (Non  saprei  fra  questo  e  quello 

(ibi  è  più  sciocco  e  scimunito  : 

Quando  il  gioco  sia  finito 
Che  risate  che  ho  da  far!) 

(  Io  suo  scherno  ,  suo  zimbello  ! 

Son  di  stucco,  son  di  sasso... 

Vo’  soffrire,  vo’  star  basso 
Per  potermi  vendicar.  ) 

Il  C.  Se  delle  cabale  -  riprendi  il  vizio  ( a  Fig.y 
Ti  scaccio  subito  -  dal  mio  servizio. 

Fig.  Signor  ... 

Che.  ( interrompendolo )  Vedetelo  -  coni’  è  avvilito. 

Ha  preso  un  granchio  -  ha  mal  capito. 

Fig.  Signor  ,  vi  replico  ...  ^ 

Che.  [di  nuovo )  E  persuaso; 

Non  far  più  chiacchere  -  li  perdonò. 

Fig.  (Maledettissimo!  -  non  c’ è  più  caso  . 

Colle  sue  chiacchere  -  mi  soverchiò.)* 

Il  C.  Fin  d’  oggi  sappiano  -  consorte  e  figlia  , 
Susanna  ,  Figaro  -  e  la  famiglia, 

Che  tu  sei  1  unico  -  servo  amoroso  r 
Di  cui  mi  fido  -  su  cui  riposo  , 

Va  ,  spera  e  servimi  -  con  fedeltà. 

Che.  Grazie  ,  eccellenza  ... 

Fìg.  (Che  faccia  tosta  !  )' 

Che.  Ma  il  vecchio  Figaro... 

Il  C.  Cianci  a  sua  posta^ 

Dovrà  obbedire  -  o  se  ne  andrà. 


24 


a  4. 

Il  C.  (Io  so  le  astuzie  -  di  quello  scaltro: 

Ei  sol  vuol  essere  -  mal  soffre  un  altro  ; 
Ma  trama  inutile  -  è  stata  ordita  ; 

Ma  questa  volta  -  gli  andò  fallita  ; 

E  se  pur  seguita  -  si  pentirà.) 

Ch.  In.  Impara ,  o  stolido  *)  -  da  questo  caso 

*)  di  soppiatto  a  Fig. 

Cosa  guadagnano  -  i  ficca  naso. 

(Va  pure  in  collera  -  fa  muso  brutto,  (da 
Ti  conosciamo  -  siam  pronti  a  tutto.  se) 
Sorbir  la  pillola  ti  converrà.) 

Fig.  (Ti  venga  il  fistolo  !  *)  mi  ride  al  muso  !  **) 
*)  ci  Che.  **)  da  se. 

Io  sono  estatico  -  io  son  confuso: 

Prudenza ,  o  Figaro  -  or  datti  pace  : 
Lascia  che  rida  -  quanto  gli  piace  ; 
Yedrem  per  ultimo  -  chi  riderà.) 

(it  Conte  ,  Inez  e  Cìier.  partono) 

SCENA  XIV. 

Figaro  solo,  indi  Plagio. 

Fig.  Figaro!  ...  ti  risveglia  ...da  qual  parte 
E  piovuto  fra  noi  siffatto  muso  ?... 

Davvero  io  son  confuso  ...  egli  è  senz’  altro 
Emissario  d’  alcun  ...  ma  di  chi  mai  ?... 

Chi  gli  tien  mano  ?  Inez  no  certo  ;  e  ancora 
Troppo  giovane  e  schietta,  la  contessa 
Troppo  timida  e  incerta  ...  ma  Susanna  , 

La  mia  degna  consorte  ...  è  volpe  vecchia  ... 
Ella  è  la  susta  che  le  move  entrambe  ... 
Figaro  bada  ben  ;  sta  fermo  in  gambe. 

Pla.  Eccomi  un’altra  volta;  allo  sviluppo 
Manca  F  ultima  scena ,  e  come  voi 
Mi  avete  consigliato, 

IJ  notaro  è  arrivato. 

Fig.  E  troppo  presto  : 

Ci  son  altri  incidenti  ;  in  questo  istante 


Io  son  giunto  a  scoprir  nuovo  intrigante. 

Pla.  Oh  !  fortuna  !  , 

Fig.  E  costui 

D’  accordo  colla  figlia  c  colla  madre 
Per  ingannare  il  padre. 

Pla.  Ed  ozioso 

L’  altro  birbo  starà  ? 

Fig.  (Sii  maledetto!  ) 

L’  altro  birbo  si  rode  dal  dispetto. 

Non  sa  chi  diavol  sia 
Questo  fiero  avversario. 

Pla.  Essei*potrebbe ... 

Se  colla  figlia  agisce  di  concordia  ... 

Un  qualche  amante  ... 

Fig.  ( come  colpito  dall ’  idea)  Ah  ! 

Pla.  ( spaventato )  Misericordia!  ... 

Fig.  Ah!  qual  lampo!  un  amante  travestito... 

( con  entusiasmo  senza  badare  a  Plagio 
Sì ...  certo  ...  ed  io  stordito, 

10  noi  pensava  ancor?  non  mcl  dicea 

L’  aria  ,  gli  occhi ,  il  contegno  ed  ogni  accento  ... 
Sei  scoperto  ... 

Pla.  (Si  colga  il  bel  momento.)  1 

( sorb  endo  sul  ginocchio) 
Fig.  In  mio  poter  tu  sei  ,  ( passeggiando  sempre  t 

parlando  coir  gran  calore) 

11  complotto  è  sventato...  o  donne  audaci! 

Voi  congiurar  !  ...  tremate  ...  io  solo  impero... 
Quel  che  voglio  sarà  ...  voi  tornerete 

A  strisciar  come  prima  ,  o  vili  insetti. 

Pla.  (Che  stile  !  che  concetti  ! 

Parla  Apolline  in  lui.) 

Fig.  Vadasi ...  e  al  padre 

Aprir  si  faccian  gli  occhi  ...e  l’ impostore 
Quando  sei  pensa  meri  si  cacci  via.  [parte 

frettolosamente ) 

Pla.  Che  foco  *)  Eppure  ...  questa  scena  è  mia. 

*)  alzandosi.  {parte) 


4 


SCENA  XV. 


56 


Parco  come  alla  scena  prima. 

Il  Conte  e  Figaro. 

Il  C.  Se  m’ inganni  un’  altra  volta  , 

Se  a  far  segui  1  imbroglione  ? 

Cento  colpi  di  bastone 
Io  ti  faccio  regalar. 

Fio.  '  Se  v’inganno  un’altra  volta, 

Se  delusa  voi  restate  , 

Voglio  ancor  che  mi  facciate 
A  quest’  albero  appiccar. 

Il  C.  Dunque  vuoi  ch’io  sia  tradito? 

Dunque  è  quello  che  m’inganna? 

Fig,  È  un  amante  travestito 

Introdotto  da  Susanna. 

Il  C.  Vo’  appagarti ...  ebben  proviamo. 

Fig.  Mancomale. 

II.  C,  Che  facciamo  ? 

Fig.  Ritiriamoci  qua  dentro  ,  ( accennando 

una  grotta  di  verdura) 
Stiamo  attenti  ad  osservar. 

Se  il  mio  credito  riacquisto... 

Il  C.  Se  quel  tristo  -  al  varco  io  piglio 

a  2. 

Che  sussurro  ,  che  scompiglio  , 

Che  vendetta  voglio  far. 

Ritiriamoci  là  dentro 

Quatti  quatti  ad  osservar.  (si  nas¬ 

condono  nella  grotta) 

SCENA  XVI. 

Cherubino  e  Susanna  e  i  due  nascosti. 

Che.  Siamo  soli  ? ,  ( osservando ) 

Sus.  E  sgombro  il  loco. 

Che.  Ali  !  Susanna  come  io  rido  l 


Sus. 

Che. 


Che. 

Sus. 


Fra. 
Che, 
Il  C. 
Sus. 
Che. 
Il  C. 
Fig. 
Che. 
Il  C. 

Fig. 


Veramente  è  bello  il  gioco. 

Venga  Figaro  :  io  lo  sfido. 

{il  Conte  e  Figaro  di  tanto  in  tanto  si 
j anno  vedere  ad  ascoltare) 
a  2. 

Non  comprende  quella  bestia 
Che  vuol  darci  invan  molestia  9 
Che  T  amore  ci  tien  mano, 

E  vittoria  a  noi  darà. 

Oh  !  vedrà ,  vedrà  il  baggiano 
Che  il  fanal  ci  porterà. 

Quante  cose  ti  ho  da  dire  ! 

Ma  qualcun  potria  venire  ...  ( guarda  in 
Aspettate  ...  sì ...  guardate  ...  tornò) 

Nascondiamoci  colà.  ( vanno  per  entrare 
nella  grotta  ,  esce  impetuosamente 
Fig. ,  indi  il  Conte) 

Alto  là. 

(Ti  venga  il  canchero  !  )  ( dando 

Scellerati  !  indietro) 

(  Il  Conte  ancora  !) 

(Or  siam  fritti.)  {per  fuggire) 

No  fermatevi. 

Non  mi  scappi.  {afferrando  Che.) 

Eh  !  va  in  malora. 

Servi  !  ...  gente  ! ...  olà  !  ...  correte 

{gridando) 

Paesani  !...  quanti  siete.  {egualmente) 
SCENA  ULTIMA. 

L 


La  Contessa  e  Inez  da  una  parte  con  servi , 
Paesani  dall ’  altra  precipitosamente . 


Inez  (Ciel  !  ...  che  vedo  ?...) 

La  C.  (Ei  fu  sorpreso 

Coro  Eccellenza!...  siamo  qua. 

II.  p.  Arrestate  quell’  indegno  : 

E  un  amante  travestito. 

Inez  (Ah!  scoperto  fu  il  disegno.) 


(Oui  ci  vuol  qualche  partito.)  ( da  se  pen* 
Con  qual  cor,  con  qual  coraggio  sando) 
Qui  venisti  a  farmi  oltraggio  ? 
lo  ...  Signor  ...  ( imbrogliato ) 

Chi  sei  ?  favella. 

(Oh!  fortuna!  ignora  il  più.)  ( lieto J 

Sì ,  chi  sei  ? 

(La  scusa  è  bella!  ) 

Sì,  chi  sei?  briccon  ,  di’ su. 

Ah  !  Signor  ...  non  v’  adirate ... 

Caro  Figaro  ...  perdono  ... 

Che  perdono!  bastonate. 

Sì ,  son  reo  ...  colpevol  sono. 

Ma  Susanna  è  troppo  amabile 
Per  vederla  ,  e  non  V  amar. 

Come  !  che  !  ...  ( stordito ) 

Susanna  ! 

[che  avendolo  compreso  si  sarà  sempre 
tenuta  confusa )  (Oh  !  bravo  !  ) 

Questa  poi  non  V  aspettavo.) 

In.  La  C.  (Sorte  arridi  a  questo  inganno  ! 

Io  comincio  a  respirar.) 

II.  C.  Fig.  Tu,  Susanna  ! 

Scs.  ( fingendo  disperazione )  Oh  ciel  !  che  affanno! 
Io  non  oso  il  ciglio  alzar. 

( Figaro  è  in  mezzo  alla  scena  sbalordito  , 
il  Conte  da  una  parte  lo  osserva.  Cheru¬ 
bino  e  Susanna  tengono  gli  occhi  bassi 
vergognando.  Inez  e  la  Contessa  dall ’  al¬ 
tra  parte  guardano  incerte  or  questi  01 * 
quelli.) 

Tutti. 


28 
Che. 
Il  C. 

Che. 

Il  C. 

Che. 

Il  C. 

Ciie. 

Fig. 

Che. 


Fig. 
Il  C. 
Sus. 


Il  Conte. 

(Come  dal  fulmine 
Egli  è  percosso. 

Mi  vien  da  ridere  ... 
Parlar  non  posso  ... 
I)a  sè  medesimo 
Se  la  comprò.) 


Figaro. 

(Quest’  uomo  è  il  diavolo 
Sicuramente ... 

Io  sono  stupido  ... 

Non  ho  più  mente ... 
Che  dir,  che  credere 
lo  più  non  so.) 


29 


Che.  ,  Sus.  e  la  Cont. 
(Al  sutterfugio 

Dà  fede  il  Conte ... 
Non  osa  Figaro 
Alzar  la  fronte  ... 
Come  godermeli 
Dappoi  saprò  !  ) 


Inez. 

(In  tal  disordine , 

In  tal  cimento 
Per  lui  sol  palpito  , 
Per  lui  pavento; 
Nemmen  di  movermi 
Ardir  non  ho.) 


Che.  ( facendo  vista  di  scuotersi ,  e  correndo  a  Sus.) 
Ah  !  vieni  e  prostrati  -  ai  piedi  suoi , 

Colle  tue  lagrime  -  placar  lo  puoi, 

Se  non  è  un  barbaro  -  perdonerà. 

Mio  dolce  Figaro  !  -  [ai  piedi  di  Fig.) 


Sus. 
Che. 
a  2 


Fratei  maggiore  ' 


Deh  !  ti  dimentica  -  del  nostro  errore  : 
Giuriam  che  seguito  -  più  non  avrà. 

Fig.  Sta  su,  demonio  -  sta  su,  civetta. 

( furioso  alzandoli) 
Sarà  terribile  -  la  mia  vendetta, 

Nemmeno  il  diavolo  -  vi  salverà. 

Il  C.  Frena  la  collera  -  scusar  la  dèi  .  ( a  Fig.) 

Fa  da  filosofo  -  siccome  sei. 

Là  C.  In.  E  donna,  è  giovane  -  merta  pietà. 

Fig.  No  ,  no  ,  lasciatemi  -  son  disperato. 

Che.  Su.  Deh  !  senti. 

Il  C.  La  C.  In.  Placati. 

Fig.  Son  forsennato. 

Inez  Mio  dolce  Figaro! 

Fig.  Va  via  di  qua. 

Il  C.  Perdona,  o  stolido  -  conosci  il  sesso  ... 

Non  farti  scorgere  -  geloso  adesso  ... 

È  la  più  insipida  -  bestialità. 

Coro  Geloso  Figaro  !....  -  ah!  ah!  ah  !  ah!  ( ridendo ) 
Fig.  Maledettissimi  !  -  ma  si  può  dare  ?... 

Vo’  fuor  dei  gangheri  -  vo1  dir...  vo’  fare  ... 
Tutti  Che  cosa  ?... 

Fig.  Cedere  -  e  perdonare... 

Tutti  Bravo  ! 

Sus.  Che.  Oh!  cor  nobile!  ( abbracciandolo ) 

Tutti  Così  si  fa. 


a  6. 

Seppellita  sia  la  cosa  ... 

Che  nessuno  se  ne  accorga  ... 
Argomento  non  si  porga 
All’  altrui  loquacità. 

Tutti. 

Una  ciarla  ,  un  detto  solo 

È  un  fìl  d’  acqua  in  vasta  piano 
Basso,  basso  ei  rade  il  suolo. 
Lento  ,  lento  va  lontano  , 

Fin  che  cresce  a  poco ,  a  poco 
Si  dilata ,  si  fa  loco  , 

Yien  ruscello ,  poi  torrente  , 
Quindi  fiume  che  furente , 
Spuma  ,  bolle  ,  allaga  ,  innonda 
Le  campagne  e  le  città. 

Questa  scena  si  nasconda ... 

Non  faceiam  pubblicità. 


Fine  dell ’  atto  primo . 


SCENA  PRIMA. 

Parco  come  nell’ Atto  primo. 


Paesani  e  Villanelle  discorrendo  fra  lori 7, 

A ill.  L’avventura  è  singolare, 

Graziosa  in  verità. 

Pae.  Non  se  ne  ha  più  da  parlare  ; 

0  il  padron  ci  scaccerà. 

\  ill.  Ma  fra  noi  ... 

Pae.  Fra  voi  nemmeno. 

Yill.  Perchè  no? 

Pae.  Perchè  così. 

V ill.  Il  castello  n1  è  già  pieno. 

Pae.  Non  è  vero. 

V ill.  Oh!  è  vero  sì. 

{Litigando  fra  il  sì  ed  il  no  ad  alta  voce J 

SCENA  II. 

Plagio  ,  e  detti. 

Pla.  (Qui  si  grida  ...  qui  si  strepita  ...  {in  dis~ 

Plagio,  aguzza  orecchio  e  mente,  parte') 
Puoi  trovar  qualche  episodio ... 

Bene  o  male  ...  è  indifferente  j 


ViLL. 

Pla. 

ViLL. 

Pae. 

ViLL. 

Pla. 


Pae. 

Tutti 

Pla. 


Coro 

Pla. 

Coro 


Pu. 


Coro 


Pla. 


Purché  arrivi  inaspettato  , 

Buon  effetto  produrrà.) 

(si  appressa  a  poco  a  poco j 
Dell’amante  travestito  (per  far  dispetto  ai 
Ci  ha  chi  vede  un  gran  mistero.  Pae.) 
(Biondo  Apollo!  ho  ben  capito? 

San  costoro  il  mio  pensiero.) 

Si  sospetta  che  i’  affare 
Altra  piega  prenderà. 

La  volete  terminare?  ( alle  donne ) 

Linguacciute  ! 

Eh  !  già  si  sa. 

Mie  ragazze  ,  dite  ,  dite  ,  Sfacendosi  in 
Raccontate  ,  proseguite  :  mezzo) 

Cosa  è  stato  ? 

Niente,  (facendo  cenno 
Niente,  (alle  donne ) 
M’  informate  solamente 
Come  andò?  chi  mai  vi  ha  fatto 
La  commedia  indovinar  ? 

Che  commedia  !  siete  matto  ! 

Come  !  io  matto  ! 

Da  legar. 

Tutti  insieme. 

Per  pietà  cortesi  siate  ...  ( correndo 

ora  agli  uni ,  ora  alt ’  altre) 
D’  istruirmi  non  negate  ... 

Non  sapete  che  il  mio  nodo 
Rovinate  in  epiesto  modo  ... 

Una  musa  vi  scongiura  ... 

Non  vi  fate  più  pregar. 

Ma  signore  ,  v  ingannate  ...  ( liberandosi 
Non  si  sa  di  che  parlate  ...  da  Plagio ) 
Non  si  tratta  in  nessun  modo 
Nè  di  gruppo,  nè  di  nodo  ... 

Siete  matto  a  dirittura  ; 

Vi  potete  far  curar. 

(Ah  !  genìa  testarda  e  dura  ! 

Vi  farò  ben  io  parlar.) 


Oó 


Coro  Ah  !  da  questa  seccatura 
Usciremo  con  scappar.) 

(i  paesani  partono  alta  rinfusa  ;  Plagio 
li  segue,  tuttavia  supplicando  ) 

SCENA  III. 

Susanna  dal  castello. 

Sus.  Ognun  mi  guarda  ,  e  ride  , 

E  mormora  di  me  ...  poveri  sciocchi  ! 

Le  risa  ed  i  motteggi  io  curo  poco  : 

La  vedrem  bella  al  terminar  del  gioco. 

Per  altro  quel  ripiego 

Mi  piacerla  di  più  se  non  cadesse 

Sulle  mie  spalle.  Io  son  persuasa 

Che  il  mio  signor  marito 

Se  T  ha  legata  al  dito  -  Egli  mi  tiene 

Sospettoso  di  vista ,  e  il  tempo  aspetta 

Di  potermi  trovar  sola  in  disparte. 

Eccolo ...  faccia  franca. 

SCENA  IV. 

Figaro  ,  e  detta. 

Fig.  (E  sola  :  all’  arte.) 

(si  avvicina ,  e  squadrandola  d"  alto  in  basso 
le  gira  d'  intorno;  indi  dà  in  uno  scroscio  di 
Ah  !  ah  !  ah  !  risa ) 

Sus.  Di  che  ridi  ? 

Fig.  Di  che  rido  ?  ah  !  ah  !  ah  !  rido  in  pensare 
Alla  scena  successa  poco  fa  : 

Brava!  proprio  tu  sei  la  mia  metà. 

Sus.  Ah  !  Figaro  ...  sai  bene  (fingendo) 

Ch’  io  ti  conosco  a  fondo  ...  Invan  tu  fingi 
D’  esser  con  me  placato. 

Ti  si  vede  la  collera  nel  volto. 

Fig.  La  collera  !  ah  !  ah  !  ah  !  t’ inganni  molto. 

*2 


54 


Sus. 

Fig. 

Sus. 

Fig. 


Sus. 


Fig. 

Sus. 

Fig. 

Sus. 

Fig. 

Sus. 

Fig. 

Sus. 


Fig. 

Sus. 

Fig. 


Io  ti  conosco  meglio  , 

E  ti  vedo  negli  occhi  un’altra  cosa. 

Spiegati. 

Senti. 

(Oh  questa  è  graziosa  !  ) 

In  quegli  occhi ,  o  bricconcella 
V7  è  uno  spirito  folletto  , 

Che  mi  dice  schietto  e  netto 
Bada  ben  che  te  la  fa. 

Di  questi  occhi  la  favella 
Gioco  è  sol  di  fantasia , 

Il  folletto  è  gelosia 
Che  martello  ancor  ti  dà. 

Non  è  questo. 

Dunque  spiegati. 

Tu  m  intendi. 

Io  ,  no  ,  davvero. 

Quell’  amico  non  è  Figaro. 

No  ?  chi  mai?  (oh1  ei  sappia  il  vero?) 

Su  confessa  francamente  , 

Chi  è  colui  ? 

Colui  ?  chi  è  ? 

Egli  è  un  giovine  avvenente , 

E  più  Figaro  di  te.  ( per  uscire) 

Odi  ,  aspetta.  ( trattenendole i) 

Assai  per  ora. 

Qua  finché  non  m  hai  risposto. 


SCENA  V. 

Cherubino  ,  e  detti . 

Che.  Ehi  !  Susanna  !  la  signora 

Di  te  chiede  ... 

Sus.  Corro  tosto. 

Egli  è  un  giovane ,  lo  vedi  ?  {piano  ét 
E  più  Figaro  di  te.  FYg.) 

Img.  So  di  più  che  tu  non  credi  (piano  a  Sus.) 

E  F  avrai  da  far  con  me.  (Sus.  parte) 


SCENA  VI. 

Figaro  e  Cherubino# 


Fig. 

Che. 

Fig# 

Che. 

Fig. 

Che. 

Fig. 

Che# 

Fig. 

Che. 

Fig. 

Che. 


Fig. 

Che. 

Fig. 

Che. 

Fig. 

Che. 

Fig. 


Siamo  soli,  -  mio  signore! 

Chiaro  alfin  parlar  possiamo. 

Non  c’è  alcun,  fratei  maggiore 9 
Parla  chiaro  ,  aneli’  io  lo  bramo. 
Io  so  tutto ,  e  ho  risoluto 
Di  servirvi  e  darvi  aiuto. 

Come  ? 

Zitto ,  -  e  duoimi  assai 
Che  a  conoscervi  tardai  , 

Che  all’  oscuro  dell’  intrico 

10  m’  opposi  al  vostro  amor. 

\  ale  a  dire  ? ... 

Zitto ,  io  dico... 

Or  son  vostro  servitor. 

(Che  Susanna  abbia  parlato  ? 

No  ,  noi  credo  ,  è  troppo  scaltra.) 
(Ei  si  turba  ...  ei  ci  è  cascato  ... 
Ne  sa  meno  di  quell’  altra.) 

A  tai  detti  ,  a  tal  partito, 

Tu  mi  vedi  sbalordito  ... 

Niente  ... 

Zitto  ,  -  e  ti  protesto 
Ch’  esser  vuo’  cortese  e  onesto  9 
Che  alle  grazie  d’  un  amico 
Tanto  ingrato  io  non  sarò. 

Ma  si  tratta  ... 

Zitto ,  io  dico  - 
Piispettar  Susanna  io  vo’. 

Come  c’  entra  la  pettegola  ? 

Di  chi  dunque  hai  tu  parlato  ? 

Via  che  serve?  giù  la  maschera. 
Chi  di  noi  è  mascherato  ? 

Voi,  signore  ,  voi  lo  siete  : 

11  mio  nome  a  me  rendete  7 
Vi  scoprite  ,  palesate 

Che  volete  ,  che  tramate  , 


.56 


E  al  disegno  die  vi  guida 
Una  mano  io  pur  darò.  . 

Che,  11  disegno  che  mi  guida  ... 

Volentieri  io  tei  dirò. 

Mi  son  fitto  nel  cervello 

D7  imbrogliare  un  imbroglione  , 
Che  col  manto  dell’  agnello 
Copre  il  pelo  del  leone , 

Di  salvar  dall*\mghie  sue 
L7  innocenza  e  la  beltà  • 

E  sia  detto  fra  noi  due  , 

Il  disegno  effetto  avrà. 

Fig.  Si  può  dar  ,  signor  fratello  ? 

Ne  sia  pur  capacitato  , 

Che  giu  ,  giù  nel  trabocchello 
Cada  alfin  chi  1’  ha  scavato  , 

Si  può  dar  che  resti  un  bue 
Chi  più  vanta  abilità. 

E  ?  sia  detto  fra  noi  due  , 

Questa  maschera  cadrà. 


SCENA  VII. 

i 

Susanna  ,  e  detti. 


Sus. 

Fig. 

Sus. 

Fig, 


Sus, 

Fig, 

Sus, 


di 


Bravi ,  bravi  !  ancora  insieme! 

Questo  è  usar  fraternamente. 

(Maledetta  !  ) 

(  Ei  smania  e  freme.! 

Segno  egl’  è  che  non  sa  niente.) 

Più  di  te  cortese  e  buono  ,  {prenden¬ 
do  ta  a  parte  e  fingendo  gioia) 
Con  fiducia  ed  abbandono 
Egli  alfin  mi  si  è  scoperto 
Le  sue  mire  adesso  io  so. 

Tu  sai  tutto  ! ...  ne  sei  certo  ? 

Quanto  te. 

Vediamo  un  po’.  {Che.  dopo 
avey  accennato  a  Susanna  ,  a  poco  a  pocù 

si  avvicina) 


57 


»  • 

Fio.  Egli  adunque  ... 

Sus.  •  Egli  è  ?... 

Che.  ( facendosi  in  mezzo)  Son  Figaro  5 

E  tu  bestia  senza  coda  , 

Sei  Basilio. 

Sus.  Ah  !  ah  !  Basilio. 

Fig.  Sono  il  cancro  che  ti  roda. 

Sus.  Che.  Se  Basilio  tu  non  sei , 

Allor  Bartolo  sei  tu. 

Ah  !  ah  !  ah  !  {ridendo) 

Fig.  (Gli  ammazzerei.) 

Sus.  Che.  Ali  !  ah  !  ah  ! 

Fig.  (Non  reggo  più.) 

a  o. 

Sus.  Che.  Sì ,  sì ,  tu  sei  Basilio  , 

Si  vede  chiaro  e  tondo 
Al  volto  ,  agl’  occhi ,  all’  aria 
D’ un  vero  gabbamondo  : 

Maneggia  ,  imbroglia  ,  intrica  , 

Gittata  è  la  fatica , 

Il  nome  del  gran  Figaro 
Non  meriti  portar. 

Fig.  Sì ,  sì ,  se  son  Basilio 

All’  ultimo  vedrete  , 

Sciocchi ,  balordi  ,  stolidi  , 

Ridete  pur  ,  ridete  : 

La  cabala  ho  capito , 

Ma  il  dì  non  è  finito, 

Ma  il  genio  ho  ancor  di  Figaro  , 

E  vi  farò  tremar. 

SCENA  Vili. 

Plagio  ,  e  detti. 

Plà.  ( correndo  a  Figaro) 

K  Lodato  Apolline  ! 

Pur  V  ho  trovato  ... 

Un  nodo  insolito 
Ho  immaginato  »•» 


38 

Un  incidente 
Più  sorprendente 
Estro  poetico 
Trovar  non  sa. 

Fig.  Va  via. 

Pla.  Sentitelo. 

Fig.  Un’altra  volta. 

Pla.  Mi  sbrigo  subito. 

Che.  Siìs.  Sì ,  sì  ,  lo  ascolta. 

Pla .  (leggendo)  Quell’  intrigante 
Si  è  finto  amante  , 
E  la  catastrofe 
Comincia  qua. 
a  4. 

Fig  ,  Eh  !  vanne  al  diavolo 

Tu  e  1’  incidente  , 
Altra  catastrofe 
Ho  per  la  mente 
Sì  ,  sì  schernitemi 
Di  me  burlatevi  , 
Vedrem  per  ultimo 
Chi  piangerà. 

Che.  Sus.  Non  tanta  collera  , 
Plauto  novello  : 
Lascia  a  Melpomene 
L’  ira  e  il  coltello  : 
Un  autor  comico 
Vuol  esser  lepido  , 
Se  no  dal  pubblico 
Fischiar  si  fa. 

Pla.  Suore  Pieridi , 

Che  cosa  è  questa  ? 
Egli  è  frenetico ... 
Perde  la  testa  ... 
Ottimo  Figaro  , 
Terenzio  iberico  , 
Del  tuo  discepolo 
Senti  pietà. 

smaniando  .  Che.  c  Sus.  lo 


(Figaro  parie 
seguono  ridendo) 


SCENA  IX. 


59 


Plagio  solo. 

Or  comincio  a  capir  i..  V  usato  stile 

Dei  protettori  è  questo  :  umani  sono 

Finché  i  protetti  non  danno  ombra  ad  essi  j 

Ma  li  vorriano  oppressi 

Quando  i  talenti  loro 

incominciano  a  porli  in  gelosia  ... 

Però  non  avvilirti  -,  o  Musa  mia. 

Segui  animosa  il  volo 

Colle  sole  tue  forze ...  alto  un  momento. 

Se  Figaro  scontento 

Ei  m’  inimica  il  Conte  ,  e  perdo  tutto 

Della  dedica  il  frutto.  -  Ebben  si  segua 

A  lusingar  il  nostro  Mecenate 

Con  maggiori  incensate  :  è  tal  la  sorte 

Di  tanti  e  tanti  confratelli  miei , 

Nè  sperar  posso  che  per  me  si  cangi  : 

Non  importa  strisciar  ,  purché  si  mangi. 

( parte } 

SCENA  X. 

.  .  /  9 

Anticamera  ad  uso  di  guardaroba  che  mette  alla  stanza  di 
Susanna.  Di  qua  e  di  là  sono  due  armadii  ,  in  uno  de’  quali 
avvi  un  di  quegli  arnesi  di  legno  ,  a  cui  si  appendono  i  vestiti» 
coperto  da  un  ferraiolo  e  da  un  cappello. 

Susanna  ed  Inez  entrando  rapidamente  , 
indi  Cherubino. 

Inez  Chiudi  presto  la  porta. 

Sus.  Uh  !  che  spavento  l 

Non  vi  ha  veduta  alcuno  ,  e  poi  ,  signora. 
Siete  nelle  mie  stanze  ,  e  non  è  questo 
Un  luogo  proibito. 

Inez  Sì  ...  ma  chiuder  saria  miglior  partito. 

Sus.  Oh  1  bella!  sta  a  veder  che  Cherubino 
Dovrà  passare  per  la  serratura. 


40 

* 

Inez  E  vero  ...  ma  ... 

Sus.  C^lie  ma  ?  meno  paura. 

Il  Conte  e  la  Contessa 

Si  stan  sul  vostro  conto  a  disputare. 

Figaro  ha  di  che  fare 

Per  li  preparativi  della  festa  , 

Nè  può  venire  a  romperci  la  testa.  x 
Intanto  Cherubin  ... 

Inez  Zitto  ...  vien  gente. 

Sus.  È  desso  appunto. 

Che  ( entrando )  Eccomi. 

Sus.  Or  sì  che  importa 

Di  chiudere  la  porta.  (chiude) 

Che.  Inez  !  ...  che  hai  ? 

Sus.  Trema  la  poverina. 

Che.  E  di  che  mai  ? 

Sus. D’  esser  sorpresa. 

L\ez  Ah  !  non  è  sol  per  questo  : 

Tremo  perchè  la  sera  si  avvicina, 

E  nulla  abbiamo  combinato  ancora. 

Che.  Non  ci  siam  mai  parlati  un  quarto  d’  ora. 

Sus.  Or  dunque  per  fortuna 

Eccoci  lutti  e  tre  ...  venite  avanti ,  (si  pone  in 
Parliamo  ,  combiniam  ...  /  mezzo ) 

Che.  Sappi,  che  alfine 

Don  Alvaro  ho  veduto  :  ei  di  sicuro 
Tuo  sposo  non  sarà  j  com’  è  venuto 
Dovrà  partir. 

Sus.  Benone. 

Inez.  Altro  non  bramo. 

Ma  ...  ( odesi  picchiare  alla  porta ) 

Che.  Han  picchiato. 

Fio.  (di  dentro )  Susanna  ! 

Inez.  Ahimè  ! 

Sus.  Ci  siamo. 

Che.  Diamine!  ...e  che  si  fa? 

Sus.  Celarsi  è  d’uopo* 

Inez.  Dove  ?  dove  ? 

Sus.  Non  so. 

biG.  (di  nuovo )  Susanna,  ehi!  dico, 


41 


Sus.  Vengo ,  vengo. 

Che.  Che  intrico  !  (si  aggirano  tulli 

e  tre  per  La  scena  con  gran  confusione ) 
Sus.  {ad  In.  accenti,  un  armadio)  Ah!  voi  là  dentro. 

Voi  qua...*)  dietro  il  mantello  *)  a  Che . 
Fig.  ( con  piu  furia  picchiando  e  gridando) 

Cospettone  ! 

Rompo  T  uscio. 

Sus.  ( dopo  aver  chiuso  (  armadio  e  collocato  Che . 
col  mantello  e  cappello  indosso ) 

Son  qua  ...  così  ...  benone. 

(va  ad  aprire) 

SCENA  XI. 

.Figaro  entrando  furiosamente ,  e  detti , 
indi  il  Conte  e  la  Contessa. 

Fig.  Chiusa  qua  dentro  a  chiave ... 

Cos’  è  sta  novità  ? 

Sus.  ( con  disinvoltura )  Faccio  di  tutto 

Per  poterti  schivar  •  ma  lutto  invano. 

Fig.  Ci  vuol  tanto  ad  aprire  ? 

Sus.  Ora  è  aperto  5  che  vuoi  ? 

Fig.  Devo  partire. 

Dammi  tosto  il  mantello. 

Vo  a  chiamar  il  Notaro. 

Sus.  Il  tuo  mantello  ! 

Hai  tu  forse  paura  di  gelare  ? 

Fig.  È  già  tardi  ,  e  comincia  a  piovicchiare. 

(Sus.  è  confusa.  Dopo  un  momento  Fig.  si  volge  , 
e  vedendo  di  ella  non  si  muove ,  s 7  impazienta) 
E  così?  con  chi  ho  parlato? 

Sus.  Un  momento  !  (Oh  quale  imbroglio  !  ) 

Il  C.  Ho  deciso  :  così  voglio.  [di  fuori) 

Fig.  Il  padron  ! 

Sus.  (Come  si  fa  ?) 

Il  C.  Abbastanza  ho  sopportato  (in  iscena  segui- 
Di  colei  le  stravaganze,  tato  dalla  Con.) 
Sono  chiuse  le  sue  stanze  ... 


42 

La.  C. 
Il  C. 
Sus. 
Il  C. 


Sus. 
La  C. 
Fig 
Il  C. 


Vanne  tu  ...  ( a  Sus.)  Che  scenda  qua* 
Ma  pensate  al  suo  dolore  ... 

Vien  Don  Alvaro  fra  poco. 

Ponderate ,  o  mio  signore  ... 

Troppo  lungo  è  questo  gioco. 
a  4. 

Le  ragioni  sono  vane  : 

Vo’  così,  così  sarà. 

(Se  vo  via  qui  resta  il  cane  : 

Da  per  tutto  ei  fiuterà.) 

(Più  rimedio  non  rimane  , 

Ubbidir  le  converrà.) 

(Sì  crepate ,  o  donne  insane  5 
Ma  il  contratto  si  farà.) 

Tu  non  vai  ?  (a 


{Sus.  va  e 
viene) 


Sus.  ( imbrogliata )  Sì...  vado... 

Fig.  Presto 

Il  C.  Ma  che  fai  ? 

Sus.  (Che  impiccio  è  questo!) 

Io  son  pronta  ...  ma  Eccellenza  ..* 

Se  facesse  resistenza  ... 

Andar  tutti  è  piu  sicura. 

Fig.  Eh!  va  là:  cos’  hai  paura  ? 

Dal  Notaro  intanto  io  volo. 

Il  C.  Sì,  ti  spiccia  ... 

Fig.  Il  ferraiolo  ( per  andare 

a  \ prendere  il  mantello) 
Sus.  Andar  puoi  senza  di  quello.  (  j erniari - 

Fig.  Il  cappello ...  dolo) 

Sus.  No  ... 

Fig.  Eh!  va  là.  ( la  respinge ^ 

corre  al  cappellinaio  ,  e  discopre  Che.) 
Ah!  [con  un  grido) 

Che.  Sus.  La  C.  Siam  fritti. 

Il  C.  Che  mai  vedo  ? 

Fig.  (Or  capisco.)  (va  spiando  di  qua  e  di  là) 

Il  C.  (a  Che.)  Qui  che  fai  ? 

Che.  Che  ho  da  dir  ?  saranno  guai. 

Fig.  Ah!  signor...  guardate  qua.  ( apre  V  al- 

Il  C.  Inez!  tro  armadio  e  vedesi  Inez ) 


45 


La  C.  Sus.  Che.  Cielo  ! 

Il  C.  Appena  il  credo. 

La  C.  Sus.  Che.  Maledetto  !  (a  Fig, } 

Fig.  (dando  in  uno  scroscio  di  risa)  Ali  !  ah  !  ah! 

a  6. 

Il  C.  (Apro  gli  occhi  finalmente  ... 

Son  tradito  ed  ingannato  ... 

Bel  gioiello  che  ho  trovato  , 

Bella  perla  in  verità.) 

Che.  (Io  mi  stillo  invan  la  mente ... 

Più  non  giova  ingegno  ed  arte  ... 
Rivoltate  son  le  carte, 

Di  sfrattar  mi  toccherà.) 

Fig.  (Mia  scarsella  ,  allegramente  ... 

E  battuto  F  intrigante  ... 

Già  contata  ,  già  sonante 
Della  dote  è  la  metà.) 

Inez  ,  La  C.  ,  Sus. 

(Come  un  piccolo  accidente 
Ha  la  macchina  distrutta  ! 

Son  confusa  ,  tremo  tutta  ... 

Chi  sa  mai  come  anderà  !  ) 

Il  C.  Temerario!  chi  sei?  che  pretendi? 

Dell’  oltraggio  ragione  mi  rendi. 

Che.  (  Il  coraggio  e  il  cervello  ho  perduto  ) 
Fig.  Parla,  parla..  .  rimasto  sei  muto? 

Che.  Sono  un  tal  che  si  è  posto  all’  impegno 

(  risolutamente  | 

Di  sventar  del  briccone  il  disegno  , 

(  accennando  *%•) 
Di  sottrarre  agli  artigli  d  un  perfido 
L’  innocente  e  tradita  beltà. 

Solo  allor  che  fia  giunto  all’  intento 
Onesto  tale  scoprirsi  saprà. 

Il  C.  Seduttore! 

Fig.  Impostor  ! 

a  2  Che  impudenza  ! 

Il  C.  Esci  tosto  da  questo  castello. 

La  C.  Sposo  ! 

Inez 


Padre  ! 


44 

$us.  Perdono  ,  Eccellenza. 

Il  C.  A  voi  due  farò  fare  cervello , 

(  ad  Inez  ed  alla  Coni .  ' 
Tu  ,  civetta,  fa  tosto  bagaglio  :  (a  Sus*  )\ 
Più  vederti  in  mia  casa  non  vo7. 

Che.  Riconoscer  dovrete  lo  sbaglio  (al  Cont,)\ 
Da  qui  a  poco  allorché  tornerò. 

Il  C.  Trema  .  .  .  audace!  ( minaccioso  contro  Che.) 
Inez  ,  la  C.  ,  Sus.  Ah  !  fermate  . .  . 

Che.  (  alle  donne  accennando  segretezza)  Tacete: 
Vi  vedrò  più  contente  e  più  liete. 
a  6 

Il  C.  Su  partite  :  finiamo  V  istoria.  (  alla  Cont.  e 

ad  Inez  )  j 

La  tua  roba  ,  tu  infida  ,  raduna.  (  a  Sus.) 
Tu  ,  sfacciato  ,  ringrazia  fortuna  ( a  Cher.) 
Se  altrimenti  scacciar  non  ti  fo. 

Che.  Non  cantare  per  anco  vittoria  ,  (  a  Fig.  ) 

Voi  sperate  *  ,  voi  1’  ira  calmate  **  , 

*  (  alle  donne  )  **  (  «/  Cont.  ) 

Si  vedrà  chi  Y  insidie  ha  tramate  , 

Chi  son  io  prima  di  sera  dirò. 

Fig.  (Ora  si  che  vo7  fare  baldoria  ,  (  lietissimo  ) 
Ora  sì  che  al  mio  posto  ritorno: 

Se  la  moglie  mi  levo  d7  intorno 
Ben  felice  chiamarmi  potrò  ). 

Inez  (Il  briccone  va  in  giolito  e  in  gloria... 

La  C.  Ei  trionfa  ,  ed  in  faccia  ne  ride  .  .  . 

e  Ah  !  la  rabbia  ,  il  dispetto  mi  uccide 

Sus.  D1  alzar  gli  occhi  coraggio  non  ho.)  (  Che¬ 
rubino  ,  Inez  e  la  Contessa  partono 
ila  un  lato  ,  Susanna  dall  altro.  ) 

SCENA  XII. 

Il  Conte  e  Figaro. 

*  ✓ 

Il  C.  Figaro! 

Fig.  Mio  signore. 

Il  C.  Un  brav7  uomo  tu  sei.  Tutta  li  rendo 


45 


La  primiera  mia  stima. 

Fig.  Io  son  contento 

Come  se  avessi  guadagnato  un  terno. 

Gioco  vedervi  ,  e  -scherno 

Di  cotal  gabbamondo 

Davvero  io  non  potea  senza  crepare. 

Il  C.  Va  .  . .  saprò  la  tua  fè  ricompensare. 

Ma  Susanna  .  . .  Susanna 

Per  sempre  ha  da  fuggir  la  mia  presenza. 

Fig.  Voi  mi  avete  ,  Eccellenza  , 

Un  tal  peso  levato  , 

Che  in  eterno  obbligato  esser  vi  deggio. 

Vada  via  ,  ben  le  sta  :  merla  di  peggio. 

Il  C.  Va  dunque  prontamente, 

E  più  presto  che  puoi  guida  il  Notaro. 

Fig.  Corro. .. (oh  !che  sprone  al  fianco  emmi  il  danaro.) 

(  parie  ) 

SCENA.  XIII. 

Il  Conte  ,  indi  Susanna,  con  un  fardello 
sotto  il  braccio. 

Il  C.  Vedran  che  non  mi  lascio 

Più  pel  naso  guidar  ;  che  sono  stanco 
Di  fare  a  modo  d’  altri 
E  che  il  padron  son’  io. 

Sus.  (  Eppure  ,  avrai  da  fare  a  modo  mio.  (  iti  dis - 
Il  C.  Per  altro  mi  rincresce  parte  ) 

Che  Susanna  sen  vada. 

Sus.  (  c.  s.)  (  Oh!  se  V  ho  detto.) 

Il  C.  Troppo  dal  mio  dispetto 
Trasportar  mi  lasciai. 

Sus.  (E  indietro  tornerai.)  (c.  s.) 

Il  C.  (  volgendosi  vede  Sus.  )  Chi  vedo  !  è  dessa. 

(  Non  facciamo  ragazzate.  ) 

Sus.  [avanzandosi  lentamente  )  (  Aria  sommessa.) 

Eccel . . .  lenza.  (  piangendo  ) 

Il  C.  (  brusco  )  Che  vuoi  ? 

Che  pretendi  da  me  ? 


m 

3 us.  (  singhiozzando  )  Nulla  . .  .  Soltanto  ? 

Pria  di  partir  . .  .  parlar  mi  vieta  il  pianto. 

Il  C.  Spicciati. 

Sus.  Abbandonata  .  .  . 

Dal  mio  caro  padrone  . . . 

3l  C.  (  le  dà  una  borsa  )  .  Ho  inteso  :  prendi  : 

Quest’  oro  servirà  pei  tuoi  bisogni  , 

Finché  tu  non  ritrovi  a  collocarti 
In  qualch7  altra  maniera. 

Sus.  (  ricusando  Ca  borsa  )  Ah  !  non  è  questo  > 
Che  mi  affligge  ,  o  signore  .  .  . 

Non  vedervi  mai  più  ...  mi  scoppia  il  core. 
Il  C.  Tu  lo  volesti ,  ingrata  , 

Solo  te  stessa  accusa  ; 

Non  ha  difesa  o  scusa  *■ 

Sì  nera  infedeltà. 

Sus.  Sono  a  ragion  cacciata , 

Troppo  son  rea  ,  lo  vedo. 

Perdono  a  voi  non  chiedo  ? 

Imploro  sol  pietà. 

IlC.  Quale  pietà? 

Sus.  ^  Sol  quella 

Di  non  odiarmi  almeno. 

Il  C.  Odiarti  !...  no  . .  .  non  t’  odio. 

Sus.  Or  son  contenta  appieno. 

Su  quella  destra  amata 
Che  imprima  un  bacio  .  . . 

Il  C.  ( volendo  ritirar  la  mano  di’  essa  gli  a  [ferra)  No. 
Sus.  (  ritenendogli  la  mano  e  baciandola  ) 

Ah  !  non  vi  lascio. 

Il  C.  ( commosso )  Ingrata! 

(  Debole  cor  !...  che  fo  ?  ) 
a  2 

Sus.  (  Buono  !  gli  spunta  il  pianto  . . . 

A  poco  a  poco  ei  cede  . . . 

Oh  !  quando  rnen  lo  crede 
Farà  quel  eh’  io  vorrò.  ) 

Il  C.  (Ah  !  che  a  durarla  tanto 

Capace  non  mi  sento  .  . . 

Che  già  1’  amai ,  rammento  * 


47 


Ed  essa  ancor  mi  amò.  ) 

Sus.  Dunque  io  parto  ...  (  per  -partire  ) 

Il  C.  C  arrestandola  )  Senti. 

Oh  Dio!... 

Se  più  resto  al  piè  vi  moro. 

No  ,  rimani  :  io  tutto  obblìo. 

Come  !  voi  !...  (  ohe  pasta  d’  oro  !  ) 
Ti  perdono-,  ma  ricordati... 

Pria  d’  offendervi  morrò. 
a  2 

SI  rimani  5  e  sia  per  ora 
Condonato  il  primo  errore  ; 

Se  mi  servi  con  amore 

10  scordarmelo  saprò. 

(  Se  F  ho  detto  che  a  mio  modo 

Finché  vivo  io  non  farò  !  ) 

Me  felice  !  io  trovo  ancora 

11  mio  caro  e  buon  signore. 

Sì  belT  alma  ,  sì  bel  core 
Esser  barbaro  non  può  ; 

(  Questa  invero  me  la  godo  5 

Questa  poi  la  conterò.  )  (  partono  } 

SCENA  XIV. 

Atrio  come  nell’  atto  primo. 

Alcuni  servi  introducorfò  Don  Alvaro  ? 
indi  il  Conte. 

D.  A.  Presso  è  la  sera  alfìn.  L  ora  fissata 
Finalmente  è  arrivata  -  e  son  vicino 
Alla  meta  che  tanto  sospirai. 

Quando  contarvi  mai 

Bei  dobloni  potrò  ?  Ma  fia  pur  vero 

Che  Figaro  ne  goda  la  metà  ?... 

Vengano  prima  :  poi  si  parlerà. 

Il  C.  Don  Alvaro ,  scusate 

Se  yì  ho  fatto  aspettar. 

D.  A.  Giunge  più  cara 


Sus. 

Il  C.  ' 
Sus. 

Il  C. 

Sus. 

Il  C. 


Sus. 


48 


Un  piacer  che  aspettato  è  lungamente. 

II.  C.  Pur  sarà  soddisfatto  pienamente. 

Eccovi  la  Contessa 
E  la  mia  figlia  seco. 

SCENA  XV. 

La  Contessa  ,  Inez  e  detti . 

Il  C.  (  andando  loro  incontro  con  Don  Alvaro  ) 

Io  vi  presento 

Don  Alvaro,  o  Contessa.  Inez,  è  questi 
Lo  sposo  tuo.  ( la  Cont .  ed  Inez  salutano  senza 
D.  A.  r  (  Cospetto  !  parlare  ) 

E  pur  bellina  !  ) 

Inez  (  piano  alla  C.  )  (  Che  sinistro  aspetto  !  ) 

D.  A.  Signore  ,  il  vostro  assenso 
Alla  brama  del  Conte , 

Dal  vostro  labbro  ad  implorare  io  vengo. 

Me  fortunato  se  da  voi  V  ottengo. 

Inez  (  Che  risponder  degg’  io  ?  )  (  piano  alla  Coni.) 
La  C.  (  Coraggio  :  è  forza 

Disgustarlo  di  te.  ) 

D.  A.  ( piano  al  Conte  )  Tace  la  madre, 

E  afflitta  è  la  fanciulla. 

Che  significa  ? 

Il  C.  (  Nulla.  )  (/orfe  )  Ebben,  che  fate? 

Rispondete ,  parlate,  [ad  Inez )  Or  via:  ti  avanza, 
L1  importuno  rossor  ornai  discaccia. 

D.  A.  Vi  spiaccio  forse  ? 

Inez  ( incoj'aggita  dalla  C.)  Ah!  sì  vel  dico  in  faccia. 
D.  A.  Come  ? 

Il  C.  Che  impertinenza  ? 

Quale  temerità  ? 

D.  A.  (a/  Conte  )  Non  vi  adirate. 

Se  tenere  premure  ,  e  amor  costante 
Ponno  ottener  corrispondenza  un  giorno, 

Io  non  dispero  ancor. 

C.  Lo  senti,  o  stolta? 

Che  rispondi  ad  un  uom  sì  ridicalo  ? 


49 


Il  C. 
I).  A. 
La'C. 
ÌL  C. 
D.  A. 

Coro 


Il  C. 
D.  A. 

Inez 

La  C. 
e 

Coro 

ÌZvEZ 

Il  C. 
D.  A. 

Il  C. 

Inez 


Clic  si  lusinga  invaia  d’  esser  amato. 

Se  generoso  e  nobile  (  a  D.  Alv.  ) 

Avete  il  cor  nel  petto  , 

Volgete  ad  altro  oggetto 
L’  amor  che  offrite  a  me. 

Indegna  ! 

(  Ahi  !  ahi!  ) 

(  Bravissima  !  ) 

Così  parlar  tu  puoi  ? 

Ah!  rinunziare  a  voi  !... 

Possibile  non  è 

(  Oh  !  questo  è  un  bel  pretendere  (ironie.) 

È  delicato  affé  !  ) 

L  alma  mia  ,  se  noi  sapete  , 

Arde  già  d’  un  altro  amore. 

Infelice  mi  rendete  , 

Fate  eterno  il  mio  dolore. 

Un’  orribile  catena 
Ouesto  imene  a  me  sarà. 
a  2 

(  Prestar  fede  io  posso  appena  ( a  D.  Alv.) 
Alla  sua  temerità.  ) 

(Che  vuol  dire  questa  scena  ?  {al  Conte) 
Oliale  sgarbo  mi  si  fa  ?  ) 

mia 

(  Se  resiste  alla  tua  pena 

sua 

Cor  di  padre  in  sen  non  ha.  ) 

Voi  tacete  ...  oh  Dio  !...  parlate 
Padre  mio  !... 

Ti  scosta,  audace. 

Signor  Conte  ,  perdonate  . .  . 

Io  non  son  sì  pertinace  .  .  . 

.  Fra  noi  sacra  è  la  parola  : 

L’  ostinala  ubbidirà. 

Ebben  ,  si  compia  -  V  odiato  imene 
Delle  mie  pene  -  pascete  il  cor. 

Mi  saprà  togliere  -  a  tanto  affanno 
Di  voi  mcn  bàrbaro  -  il  mio  dolor. 


50 

Inez  e  La  Cont.  (  fra  di  Loro  ) 

(Ali!  tutto  è  inutile  -  lian  cor  di  scoglio  : 
Può  sol  d’  imbroglio  -  levarci  amor.  ) 

Il  C.  Raffrena  o  perfida  -  gli  audaci  accenti  : 

Troppo  cimenti  -  il  mio  furor. 

D.  A.  (  (die  bene  termini  -  per  me  non  credo  , 

,  lo  non  possedo  -  la  dote  ancor.  ) 

Coro  E  compatibile  -  se  non  lo  vuole  : 

Non  è  possibile  -  cambiare  il  cor.  ) 

{Inez  parte  con  la  Cont.  e  servi) 

SCENA  XVI. 

Il  Conte  e  Don  Alvaro. 

Il  C.  •»  Don  Alvaro  ! 

D.  A.  »  Signore  ! 

Il  C.  ))  Mi  siete  amico  ? 

D.  A.  »  Sì. 

Il  C.  )>  Genero  mio 

)>  Bramate  diventar? 

D.  A.  »  Altr’ io  non  bramo 

»  Fuor  che  questo  favor. 

Il  C.  »  Dunque  obbliate 

»  Le  stravaganze  udite. 

»  Inez  vostra  sarà.  . .  meco  venite.  (  partono  ) 
SCENA  XVII. 

Figaro  introducendo  il  Notaro  ,  indi  Plagio. 

Fig.  »  Sedete  là  un  momento, 

»  Caro  signor  Notaio  ,  ed  attendete 
»  Ch  io  vi  annunzi  al  padron.  Potete  intanto 
»  Preparar  la  scrittura. 

Not.  (  sedendo  presso  un  tavolino  )  »  È  preparata. 

I  g.  »  Tanto  meglio.  Sarà  presto  spicciata  (  parte 

rapidamente  ed  entra  Plagio  ) 
Dla.  ))  Signor  Figaro  !...  oh  !  diamine  7  va  via 
»  Come  se  avesse  F  ali. 

^0T-  »  Ei  torna  presto,  , 


51 

Pla.  »  Grazie.  *)  Del  matrimonio  il  tempo  è  questo. 
*)  (  siede  aneli  esso  ecl  esamina  le  sue  carte ) 
»  Più  non  sara  protratto 
»  L’ istante  del  contratto. 

Not.  »  Ah  !  siete  forse 

)>  Venuto  per  le  nozze  ? 

Pla.  »  Voi  sapete 

»  Che  ogni  intrigo  in  tal  guisa  ha  compimento. 
Not.  »  E  venite  perciò  ? 

Pla.  »  Certo. 

Not.  ( alzandosi )  »«■  Che  sento? 

»  Chi  vi  ha  chiamato  ? 

Pla.  »  Figaro. 

Not.  »  Io  son  qua 

»  Per  l’istessa  cagione. 

Pla.  .( alzandosi  furiosamente  )  »  Voi  ,  cospetto  ! 

»  Voi  non  vi  arrogherete  i  miei  diritti , 

»  Non  ficcherete  il  naso  ne’  miei  scritti. 

Not.  »  Via  ,  via  ,  non  vi  scaldate  .  .  . 

»  (  K  il  Notaro  del  luogo.)  Io  cedo  il  posto. 

»  Son  galantuomo,  e  so  la  convenienza. 

»  Vi  saluto. 

Pla.  »  (  Oh  !  va  via.  )  Servo. 

Not.  (  partendo  )  »  Pazienza. 


SCENA  XVIII. 

Il  Conte  ,  Don  Alvaro  e  Plagio. 

Il  C.  »  Siete  voi  che  mi  aspettate?  (a  Piag.  ) 
Pla.  »  Sì ,  Eccellenza. 

D.  A.  »  L’  atto  è  steso  ? 

Pla.  )>  Quasi  tutto  :  perdonale 

»  Se  F  arbitrio  mi  son  preso  ... 

Il  C.  »  Anzi  ,  fate  a  me  servizio. 

Pla.  »  Sarò  grato  al  benefizio. 

Il  C.  »  Coni1  io  voglio  avete  scritto  ? 

Pla.  »  Sì  ,  Eccellenza  ,  eccovi  qua. 

»  Compatite  il  primo  saggio 
»  Della  mia  capacità. 


52 

»  Verrà  dì  die  piu  coraggio . . 

IlC.D.  A.  »  Basta,  via.  Troppa  umiltà. 

Pla.  »  I  caratteri  sono  vari  5 

»  Buona  e  docile  la  madre.  * 

»  La  figliuola  ingenua  e  timida,. 

»  Un  testardo,  un  sciocco  il  padre..* 
Il  C.  »  Come  ? 

Pla.  )>  Sì. 

Il  C.  D.  A.  »  Di  chi  si  parla? 

Pla.  )>  Di  quel  povero  signor.  .. 

»  Che  ha  una  figlia  ,  e  maritarla 
»  Vuol  per  forza  a  un  truffator. 

Il  C.  D.A.  »  Insolente  . . .  temerario  ! 

»  Sì  trascorri  al  mio  cospetto  ? 

Pla.  »  La  mancanza  è  sol  di  Figaro  ; 

»  Ei  mi  ha  dato  un  tal  soggetto. 
a  o 

Il  C.  e  »  (E  ubbriaco,  o  scimunito  : 

D.  A.  »  Quei  che  dice  non  si  sa.  ) 

Pla.  »  (  Oh  sfortuna  !  ho  già  capito  .  .  . 

»  La  mia  dedica  sen  va.  ) 


SCENA  XIX. 

Figaro  e  detti ,  indi  il  Notalo  che  ritorna * 

Fig.  »  Eccellenza  . . . 

Il  C.  »  Scellerato  ! 

D.  A.  (  ambedue  afferrandolo  per  il  collo  ) 

)>  Tradi tor  ! 

Fig.  ( spaventato )  »  Ahi!  cos’è  stato! 

Il  C.  »  Io  testardo? 

D.  A.  »  Io  truffatore  ? 

Fig.  »  Chi  F  ha  detto  ? 

D.  A.  ilC.  »  Tu  impostore. 

»  Sì ,  domandalo  al  Notaro. 

Fig.  »  Qual  Notaro!  .  ..  *)  Ah!  ah!  ah! 

,  )  vede  Plagio  ,  e  rido 

)>  E  un  Poeta  ...  e  di  commedie 
»  Vi  ha  parlato. 


D.  A.  il  €. 


»  Ed  a  che  Tiene  ? 


Pla. 


Pla. 


Not.  » 
1).  A.  il  G. 
Fig. 
a  o 
Not. 
a  o 
Not.  % 

Il  C.  •  )) 

Not. 

I).  A.  il  C. 
Fig.  » 

Not. 

Coro  » 

Il  C. 

Fig.  » 


»  Consultar  voleva  Figaro 
»  Sopra  F  ultime  mie  scene. 

Fig.  ,  il  Cont.  e  D.  Alv. 

«  E  il  Notaro  dov’  è  anilato  ? 

))  S’  era  quei  che  ho  qui  trovato 
))  E  partito  indispettito  ; 

»  Nè  più  forse  tornerà. 

E  permesso  ?  (  di  dentro} 

»  Chi  giunge  ? 

>7  il  Notaro. 

»  Manco  mal  ...  chi  di  nuovo  v’invia  ?' 

»  Un  s  gnor ,  che  ho  veduto  per  via. 

»  Un  signore?  chi  è  desso? 

»  Noi  so. 

Non  importa:  sedete,  e  scrivete. 

»  E  la  sposa  ? 

»  Tardare  non  può. 

Ella  viene. 

))  Sbrighiamei ,  signori. 

Viva,  viva!  (di  dentro) 

»  Che  grida  son  queste? 

Son  vassalli  che  applaudon  di  fuori, 

E  eh’  io  feci  venir  per  le  feste. 


SCENA  XX. 


Coro  di  Vassalli , 

indi  la  Contessa  ,  Inezl  ,  Susanna  e  detti. 

Coro  »  Del  villaggio  gli  uniti  abitanti, 

»  Eccellenza  ,  vedete  esultanti  , 

«  Celebrar  il  felice  connubio 
)>  Con  evviva  che  il  core  dettò. 
a  4 

»  Il  Conte,  Don  Alvaro  e  Figaro. 

»  Finalmente  si  appressa  il  momento 
))  Che  i  miei  voti  compiuti  vedrò. 

5)  (Senza  questo  può  star  L’argomento; 
»  Pure  il  chiasso  giovare  mi  può.  ) 


Inez 


Il  C. 

Sus. 

Not. 


Il  C. 
D.  A. 
Not. 


Che. 


D.  A. 

Fio. 
Inez,  la 
Il  C. 
Che. 


Il  C. 

Che. 


Inez,  la 
Pla. 


«  (  Ali  !  che  il  mio  piè  tremante 
»  Nega  seguirmi ,  o  madre  : 
w  In  si  fatale  istante 
»  Mi  sento  il  cor  mancar.  ) 

Avanti:  bada  bene  ( prende  Inez  pei' mano) 
Di  non  mi  far  più  scene 
(  E  Figaro  F  ha  vinta  ! 

Mi  sembra  di  sognar.  ) 

A  me  d7  innanzi  etcetera,  (  legge  la  scrii - 
Si  sono  presentati  tura  ) 

Spontaneamente  etcetera 
I  sottonominati 

Donna  Inez  ...  (  dettando  ) 

E  Don  Alvaro.  (  idem  ) 

Le  vostre  qualità  ?  (  a  D.  Alo.  ) 


SCENA  ULTIMA. 


Cherurino  'vestito  da  Colonnello 
entra  improvvisamente . 

Torribio  già  staffiere 
Di  Cherubino. 

Ah  !  (dei  un  grido ,  si 
copre  la  faccia  e  parte  rapidamente) 
(Tutto  è  perduto.) 

C.,  Sus.  Oh!  giubilo! 

Che  fu  ?  che  scena  è  questa  ? 

La  confusimi  di  Figaro 
Assai  lo  manifesta. 

Un  furbo  ,  un  miserabile 
Vi  seducean ,  signor. 

Scoprir  la  lor  perfìdia 
Altìn  mi  diede  amor. 

Amor! 

Sì,  vostra  figlia 
Amo  d’  amor  sincero. 

Ella  pur  m’  ama. 

C.,  Sus.  E  vero. 

(  Oh  bella  !  ) 


Fig. 

Fig- 


Che  . 
e  le 
donne 

Il  C. 


Plà. 


Il  C. 


Che.  e  le 
Pla. 

Fig. 


ìlC. 

Che. 

le 

donne 
e  Colo 


Fig. 


(  Oh  mio  stupot*  !  ) 

Tutti. 

(  Egli  non  parla  e  rumina  .  . . 

Ma  guai  se  il  nembo  scoppia! 
Doppio  conquasso,  e  doppia 
Rovina  apporterà.  ) 

(Fra  la  sorpresa  e  il  giubilo 
La  speme  ed  il  timore 
Ondeggia  incerto  il  core 
E  palpitando  va.) 

(  S’ egli  non  era,  i  perfidi 
Compìan  F  iniqua  trama  ! 

In  ez  lo  vuole  ,  ei  V  ama  !... 
Ebben  ,  la  sposerà.  ) 

Ecco  F  intrigo  al  termine  : 

Stretto  abbastanza  è  il  gruppo. 
Del  dramma  lo  sviluppo 
Bellissimo  sarà. 

Da  me  discaccio  Figaro  : 

Mai  più  mi  venga  avanti  : 

Si  uniscano  gli  amanti  , 

Finita  sia  così. 
donne  Oh  !  lieto  istante  ! 

Oh  Apolline! 

(  Oh  sfortunato  dì  !  ) 

Tutti . 

Da  tanti  imbrogli  e  palpiti 
Alfin  respiri  ogni  alma  : 

Dopo  i  timori  e  i  spasimi 
Più  dolce  è  al  cor  la  calma  : 

Amor  che  al  nodo  è  pronubo 
Più  non  la  turberà. 

Ecco  di  tante  cabale 

Qual  tristo  frutto  ho  colto  ! 

Tutti  con  me  la  prendono  , 

Nessun  mi  guarda  in  volto  : 

Veder,  tacere,  e  farsela 
Meglio  per  me  sarà. 


rri 


Finita  è  la  commedia  : 

Davver ,  che  non  ci  è  male. 

È  lo  .sviluppo  semplice  , 

JNon  manca  di  morale. 

Voglio  sperar  che  il  Pubblico 
Le  man  mi  batterà. 


% 

* 

Fine . 


I  versi  virgolali  si  tralasciano  per  brevità. 


. 

v  ‘  • 


. 


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